YouTube Music: fervono i lavori per colmare il gap

YouTube Music sta lavorando per essere all’altezza delle aspettative, non solo degli orfani di Google Podcasts, ma anche di tutti gli ascoltatori di contenuti audio, sempre molto esigenti.

L’obiettivo dell’app è diventare la destinazione definitiva dei podcaster e degli ascoltatori di podcast, pertanto ciò fa capire come in realtà nessuno stia prendendo sotto gamba questa operazione.

Ad oggi, però, pare che la strada sia ancora lunga, perché gli addetti ai lavori, e i fan più costanti, sanno che a YouTube Music mancano alcune funzionalità chiave che Google Play Music aveva e che ancora l’app non propone.

Obiettivi ambiziosi per YouTube Music

Johanna Voolich, Chief Product Officer di YouTube, ha affermato che i podcast sono una parte essenziale di YouTube Music e che l’azienda vuole rafforzare la sua missione. Ad oggi, il lavoro più massiccio si sta facendo con i podcast video, sia, forse, per non snaturare le origini della piattaforma, sia perché è evidente che l’elemento visivo piace molto agli utenti e che rappresenta un’attrazione sia per i fan dell’ultima ora sia per quelli più consolidati.

A questo proposito, YouTube Music ha due approcci nei confronti dei podcast. Innanzitutto, il metodo tradizionale che include RSS, download, episodi o in generale qualsiasi forma di contenuto audio.
Il secondo approccio è il podcast video, o eyes optional experience, come lo chiama la stessa Voolich. Questa forma di contenuto ha il potenziale per essere piacevole da guardare e da ascoltare. Inoltre, Voolich ha affermato che i podcaster di YouTube possono fare affidamento sull’algoritmo e sui sistemi di scoperta della piattaforma per mettere i loro contenuti di fronte a più utenti.

Per ora YouTube Music supporta i podcast RSS di terze parti, ma non supporta l’uscita RSS, una funzione che consentirebbe ai podcaster di caricare i propri contenuti su YouTube e poi inviarli ad altre piattaforme tramite RSS.  Sebbene dunque l’utilità di questo strumento sia ovvia, per ora non è nei programmi di YouTube, anche se l’app sta introducendo opzioni di filtro più avanzate per creare un’esperienza senza soluzione di continuità per gli ascoltatori.

È stata anche migliorata l’esperienza di ascolto in auto attraverso aggiornamenti ad Android Auto e nel frattempo la piattaforma sottolinea ancora la sua capacità di consentire agli utenti di ascoltare i loro programmi preferiti senza pagare una quota associativa.

Insomma, i lavori in corso ci sono, ma la strada per arrivare al pari di Spotify e Apple Music pare sia ancora lunga.