Tagli Spotify, ma nessuna crisi
Altra ondata di licenziamenti per Spotify, che però lascia presagire a un periodo di grandi cambiamenti e progetti
Spotify non smette di far parlare di sé, nel bene e nel male. La notizia più recente riguarda un’altra ondata di licenziamenti, dopo quella che qualche mese fa aveva coinvolto il 6 per cento dell’organico e di cui avevamo ampiamente parlato.
Annunciati licenziamenti per 200 persone nel settore podcast
In questo caso, però, ad essere coinvolto è prevalentemente il settore dei podcast, che verrà ridotto del 2 per cento, per un totale di duecento posti di lavoro, come è stato annunciato da Sahar Elhabashi, Head of the Podcast Business di Spotify.
Ciò a cui è stata data rilevanza, nel comunicato, è in realtà il progetto di partnership con i principali podcaster di tutto il mondo, grazie ad un approccio su misura pensato per ciascun programma e creatore. Ma questo obiettivo richiede una perfetta organizzazione e la collaborazione del giusto organico: da qui la decisione di ridimensionare e di rinunciare a parte dell’organico.
Elhabashi, e la società in toto, concordano che questo percorso sia il più efficace per la strategia adottata, che comunque mira ad offrire più valore a clienti e utenti. C’è poi un progetto di espansione per Spotify for Podcaster, che avrà il compito di aiutare i creatori a massimizzare il loro pubblico su Spotify e su altre piattaforme.
Il riallineamento strategico, ovvero i licenziamenti, sono stati concordati in questa ottica, e i dipendenti riceveranno pacchetti di fine rapporto, che includeranno una copertura sanitaria estesa e l’accesso immediato al supporto per il ricollocamento.
Arriva Spotify Studios, che riassume Parcast e Gimlet
Un’altra conseguenza del progetto sarà l’unione di Parcast e Gimlet in Spotify Studios, per continuare così a produrre e proporre podcast originali. Sulla stessa scia The Ringer, altra acquisizione Spotify che continuerà nella produzione di contenuti relativi a tecnologia, sport e cultura.
Cosa significa tutto ciò? I podcast saranno sempre in primo piano ma la loro resa verrà garantita da un lavoro di squadra. Nessuno ha intenzione di abbassare la guardia.