La scalata dei podcast in India
IL potenziale dei podcast è ancora enorme, le percentuali e le previsioni in aumento lo confermano
Come avevamo avuto modo di constatare, anche commentando un nostro precedente articolo, il mercato dei podcast in India sta facendo passi da gigante e si prevede che le percentuali saranno ancora in crescita nei prossimi anni.
A confermarlo è un rapporto effettuato da PwC India e dall’Indian Music Industry (IMI), che ha registrato un aumento del 34,5 per cento nel periodo 2018-2023.
Potenziale inespresso e tanta carne al fuoco: i podcast in India
I motivi di tali risultati sono molteplici, ma sicuramente agevolati dalla maggiore disponibilità di contenuti in lingua regionale e dalla sempre più massiccia adozione di smartphone, senza dimenticare l’evoluzione delle piattaforme di streaming audio.
In India, a questo proposito, quelle più popolari sono Spotify, Gaana e JioSaavn, che offrono contenuti internazionali e indiani. Tutte, inoltre, assistono ad un aumento di podcaster indipendenti in grado di creare contenuti di argomenti vari, come notizie, sport, commedie e affari.
Gli aspiranti podcaster sono senz’altro favoriti dalla natura stessa del pubblico indiano, ampio e diversificato, che quindi cerca contenuti differenti, permettendo così di ampliare la propria audience e, di conseguenza, la propria popolarità.
Una delle chiavi di successo si sta rivelando la proposta di podcast in lingue regionali, che porta ad una fidelizzazione importante e preziosa per i creator.
Parla Aabir Lahiri, Head Podcast Division di ABP Network
Ad avvalorare questa tesi c’è anche Aabir Lahiri, che dirige la divisione podcasting di ABP Network, casa di produzione con sede nella città di Mumbai, e che ha voluto aggiungere la cruciale importanza di contenuti video, che ancora la fanno da padroni, ma si è anche definito ottimista circa il futuro dei podcast a prevalenza audio, grazie alla loro innata tendenza a prestare voce a chi solitamente rimane nell’ombra. Secondo Aabir Lahiri, infatti, questo aspetto alla lunga prevarrà.
La questione legata ai video ritorna quando si affronta l’aspetto della monetizzazione: le maggiori entrate arrivano dalla pubblicità, poiché per ora altre entrate alternative non bastano a sostenere l’intero business. Ma, nonostante il brand podcast stia prendendo piede, in India pare che si proceda a rilento, con il video ancora ben saldo in cima alle preferenze dei marchi quando si tratta di fare marketing.
Anche questa volta, Aabir Lahiri tende a presagire un miglioramento, poiché, come si sta verificando in altre realtà, in primis negli Stati Uniti, l’interesse per il business del podcasting si sta svegliando anche in India, pur sapendo che c’è ancora molto da fare per raggiungere livelli buoni e soddisfacenti.
Podcast musicali: indispensabili per monetizzare?
C’è poi Manjula Chauhan, che ospita un podcast di successo chiamato 90s Ki Cassette su Gaana, che incoraggia i podcaster ad avvicinarsi ai podcast musicali, considerati efficaci per attirare l’attenzione e fidelizzare, poiché rappresentano un grande elemento di differenziazione. In questo caso tuttavia, il rovescio della medaglia non è molto roseo a causa dell’indisponibilità delle etichette musicali e ciò comporta enormi tasse di licenza. Si dovrebbe quindi regolarizzare in qualche modo questo rapporto ed arrivare ad un supporto reciproco.
Tra tutte queste informazioni ed incertezze, una cosa però la sappiamo: i dati, seppur ancora frammentari poiché non è chiaro quale sia l’atteggiamento della popolazione indiana nei confronti dei contenuti audio, fanno pensare ai podcast come ad un terreno molto fertile su cui c’è tantissimo da coltivare, ovviamente senza lesinare in abnegazione e in sperimentazione.
La saturazione del settore è ancora lontana, il potenziale inespresso abbondante, quindi siamo sicuri che dall’India presto ne sentiremo delle belle, e questo porterà senza dubbio ad un ampliamento delle possibilità di monetizzazione.