I podcaster dicono sì all’intelligenza artificiale
Una ricerca di Acast conferma che l’avvento dell’intelligenza artificiale è ben visto da ascoltatori e podcaster
L’intelligenza artificiale si sta rivelando molto utile per il settore dei podcast, anche se ha suscitato già qualche perplessità.
Per capire meglio quale impatto sta avendo l’IA sul podcasting, dunque, Acast ha effettuato una ricerca tra gli ascoltatori di podcast statunitensi che accedono ai contenuti con frequenza settimanale. Ebbene, pare che l’utilizzo di questa tecnologia sia stato accolto positivamente, soprattutto per la possibilità di creare un’esperienza di narrazione personalizzata, nonché una migliore qualità di ascolto.
I risultati dello studio condotto da Acast
Tommy Walters, Research and Insights Director di Acast, è consapevole della tipologia del pubblico che è al centro dello studio, sicuramente più vicino ai progressi e ai vantaggi della tecnologia, ma nonostante ciò ha ammesso di essersi stupito dall’apertura nei confronti dell’intelligenza artificiale, poiché in alcuni casi può arrivare ad alterare la propria esperienza di ascolto.
Tuttavia, a dimostrazione che ogni dubbio fosse infondato, l’82 per cento degli ascoltatori di podcast afferma di supportare l’uso dell’IA per migliorare il suono rimuovendo il rumore di fondo, normalizzando i livelli audio e identificando e rimuovendo parole riempitive o lunghe pause.
C’è poi un reale interesse sull’impiego della tecnologia per abbattere le barriere linguistiche, poiché l’80 per cento ha dichiarato di supportare l’uso dell’intelligenza artificiale per tradurre i sottotitoli in varie lingue e consentire agli ascoltatori di tutto il mondo di usufruire dei contenuti senza il limite della lingua.
Andando avanti con i risultati ottenuti, il 79 per cento supporta l’uso del riconoscimento vocale per trascrivere automaticamente gli episodi dei podcast e renderli così ricercabili e accessibili. Un altro 78 per cento degli intervistati ha dichiarato di sostenere l’uso dell’intelligenza artificiale per generare didascalie in tempo reale al fine di rendere gli episodi più accessibili al pubblico sordo. Inoltre, il 74 per cento ha dichiarato di apprezzare l’uso dell’IA per suggerire specifici episodi di podcast collegandosi ai propri argomenti preferiti e il 72 per cento supporta l’IA aiutandoli a scoprire meglio podcast pertinenti.
La stessa percentuale del 72 per cento ha dichiarato di essere favorevole all’intelligenza artificiale poiché in grado di fornire materiali educativi e informativi relativi al podcast mentre sono in ascolto e il 61 per cento apprezza il suo utilizzo per generare automaticamente contenuti video da guardare insieme al podcast.
Altra affermazione interessante deriva dal 64 per cento degli ascoltatori di podcast che approva l’utilizzo dell’IA per fornire punteggi di verità o suggerimenti di false affermazioni fatte per informare gli ascoltatori. Un consistente 69 per cento invece è interessato all’uso dell’intelligenza artificiale per evidenziare tweet pertinenti o traffico sui social media che si è verificato a causa di una discussione all’interno di un episodio podcast.
Osservando l’impatto dell’intelligenza artificiale sui podcaster, viene senza dubbio considerata una buona risorsa per migliorare il proprio mestiere.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale per i podcaster
In primo luogo, sembra che l’IA sia in grado di fornire informazioni sui tassi di abbandono degli ascoltatori durante un episodio, e ciò si rivela molto utile per far capire ai podcaster quali sono gli aspetti che vanno sistemati al fine di garantire un ascolto più continuativo.
Inoltre, il 72 per cento degli intervistati trova utili i report generati dall’intelligenza artificiale che forniscono ai podcaster approfondimenti su ciò che i podcast simili stanno discutendo, per aiutarli a creare contenuti più pertinenti e unici. Un altro 65 per cento ha dichiarato di supportare i podcaster che utilizzano l’intelligenza artificiale per ricercare e prepararsi per un episodio di podcast.
Altro aspetto molto importante, e molto attuale, è quello legato alla pubblicità, nei confronti della quale il 65 per cento ha dichiarato che l’uso dell’intelligenza artificiale può offrire loro contenuti pubblicitari pertinenti. Quando si tratta di simulazioni vocali, il 56 per cento degli ascoltatori ha dichiarato che i podcaster possono sfruttare l’IA per simulare la lettura di un annuncio invece di fare la lettura dell’host da soli.
Questo studio arriva a supportare il lancio di Collections+ da parte di Podchaser, una sussidiaria di Acast: si tratta di una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale per permettere agli inserzionisti di espandere la loro portata nel podcasting e perfezionare ulteriormente il loro targeting ed è ora disponibile per qualsiasi provider di hosting, piattaforma pubblicitaria o marketplace del settore.