Meno tempo davanti allo schermo? Ci pensa il podcast
Sappiamo ormai con certezza che il podcast sta diventando sempre più popolare in tutte le fasce di età, pertanto i colossi dei media si stanno attrezzando per soddisfare la domanda, proveniente anche dagli ascoltatori più piccoli.
Se, da un lato, occorre prendere coscienza che i bambini, ormai, non possono fare a meno della tecnologia, dall’altro si può pensare di dirigere la loro curiosità verso mezzi e contenuti appropriati, che possano rivelarsi educativi e formativi.
Il podcast, dunque, si appresterebbe a diventare una valida alternativa alle ore trascorse davanti allo schermo, che sia televisione, computer o smartphone, per passare all’ascolto, più stimolante e creativo, dei contenuti audio.
Podcast e bambini: un connubio vincente
Il primo approccio con i podcast da parte dei bambini era avvenuto in tempo di pandemia, quando i genitori li utilizzavano per staccare i figli dallo schermo, durante gli interminabili tempi morti che sono stati costretti a sopportare.
È ovvio, però, che la volontà di dosare il tempo trascorso davanti allo schermo è evidente anche ora che le restrizioni sono finite da anni, tanto che i genitori, se interrogati, ammettono che questo sia uno dei crucci maggiori.
Ma, se inizialmente l’intento maggiore era proprio quello di allontanare i bambini dagli schermi, con il tempo le esigenze si sono evolute, così come si sono evoluti i podcast dedicati alle fasce più basse di età.
Ora, infatti, per i bambini tra i 6 e i 12 anni, i contenuti audio sono così amati perché divertenti da ascoltare.
Guy Raz, fondatore dello studio di podcast per bambini, Tinkercast, ha spiegato che la mancanza di immagini del mezzo è in realtà una risorsa, in quanto apre possibilità creative che gli scrittori possono cogliere per raccontare storie più fantasiose e coinvolgenti.
l’audio nella formazione dei bambini
L’audio, come scientificamente provato, è capace di innescare alcune reazioni neurologiche nel cervello secondo le quali ogni bambino è portato ad immaginare la storia a modo suo.
Ma non è tutto, perché i podcast di natura educativa promuovono anche l’apprendimento attraverso i loro contenuti. L’audio, inoltre, non sovraccarica la memoria di lavoro, dando così la possibilità all’ascoltatore di assorbire meglio il messaggio. Ed è proprio per questi motivi che gli insegnanti stanno portando i podcast in classe: se nelle classi inferiori si utilizzano in modalità ascolto e riflessione, nelle classi superiori gli studenti vengono coinvolti nella produzione di podcast propri, per imparare argomenti specifici con un approccio meno passivo e più collaborativo.
Naturalmente, l’utilizzo del podcast a scuola rende il mezzo più popolare e interessante anche a casa, dove si cercano altri contenuti per approfondire i propri interessi personali. Ciò non è affatto difficile perché ormai le proposte sono assai varie in tutti gli ambiti.
Questo non significa che i ragazzi perderanno improvvisamente interesse per social media e dispositivi video, ma ora sono in possesso di una valida alternativa, pertanto il tempo medio trascorso davanti ad uno schermo potrebbe scendere in maniera sostanziale.