Babbo Natale e Coca-Cola: un connubio che dura da 90 anni

Spesso si tende ad associare il personaggio di Babbo Natale alla celebre bevanda, ma davvero la sua storia nasce da lì?

Anche se siamo in piena estate, c’è una curiosità che riteniamo simpatica e degna di essere raccontata. Si tratta del connubio tra Babbo Natale e Coca-Cola e ci chiediamo: ma chi è nato prima tra loro due?

LE LEGGENDE SU BABBO NATALE

Il dubbio nasce dall’abbigliamento di Babbo Natale, con quel vestito rosso bordato di bianco che ricorda tanto la celebre lattina di Coca-Cola ma, benché si tratti di due leggende più che centenarie, in realtà l’abito del nostro amato Babbo è così anche prima che cominciasse a bere l’iconica bibita. E ci sono le prove, che arrivano dal fumettista Thomas Nast, datate 1869, e da una cartolina natalizia di Louis Prang.

Qualcuno dice anche che è stata Coca-Cola ad aver sdoganato la figura di Babbo Natale e averlo reso bonario e accogliente, grazie al suo sorriso, alla sua corporatura paffuta e alla simpatia che è palese negli spot pubblicitari. Probabilmente nessuno di noi ne ha il ricordo, ma in precedenza Santa Claus era a tratti presentato come un personaggio un po’ inquietante, come un elfo gigante e non sempre cosi accomodante.

Ma, anche qui, la storia parla chiaro, e grazie ad una rapida ma accurata ricerca, emergono immagini di un Babbo Natale buono e rassicurante anche prima del 1931, anno del debutto di Babbo negli spot Coca-Cola.
Autorevoli fonti rivelano, infatti, che immagini simili erano apparse già nel 1923 e 1927, tramite illustrazioni natalizie ad opera di Leyendecker, con Babbo Natale vestito di rosso, paffuto e dalle guance rosse, come siamo abituati a vederlo noi.

Immagine di Babbo Natale in uno spot storico della Coca Cola


E, volendo creare un po’ di concorrenza con Coca-Cola, se si va a ritroso ad inizio degli Anni 20, fu proprio una bevanda, White Rock Waters, ad usare Babbo Natale per prima nei suoi spot, ma senza aver inventato nulla. L’intuizione, in questo caso, deriva dal fatto di aver scelto il glorioso testimonial per prima.

Insomma, può Babbo Natale brillare di luce propria o dobbiamo per forza farne un affare di marketing?
Il connubio con Coca-Cola rappresenta sicuramente una delle nostre certezze in fatto di abitudini e tradizioni natalizie perché, ammettiamolo, quando vediamo, anno dopo anno, Babbo che bevendo Coca-Cola ci augura buon Natale, entriamo istantaneamente nel Christmas mood, e non potremmo mai farne a meno.

Pensando a come è nata la leggenda di Santa Claus, ci accorgiamo che è frutto di contaminazioni diverse, che mischiano tradizioni pagane e religiose. Per qualcuno, deriva dal dio Odino, che durante le sue battute di caccia riempiva gli stivali dei bambini con dolcetti e regali.

Rappresentazione di Santa Claus (o babbo Natale per molti popoli) vestito di verde

Per altri, invece, si comincia con la storia di San Nicola, vescovo cristiano vissuto nel IV secolo, che riportò in vita tre giovani uccisi ingiustamente.
Questo potrebbe giustificare la concezione contraddittoria che per anni ha accompagnato Babbo Natale, a volte rappresentato come un elfo un po’ burbero e a volte come un nonno saggio e generoso.

IL MERITO DI COCA COLA IN QUESTA VICENDA


Coca-Cola è perciò riuscita ad uniformare il nostro immaginario, facendo coincidere il nostro amato Babbo con un personaggio amabile e solare, nonostante la sua stazza e la sua provenienza cosi misteriosa.
Dobbiamo a Haddon Sundblom l’immagine classica di Babbo Natale, poiché l’illustratore, incaricato da Coca-Cola, si ispirò alla poesia “La visita di San Nicola”, in cui veniva appunto descritto come un vecchio nonno allegro, sicuramente umano e sorridente.

Il colore del vestito non poteva essere che rosso, come quello classico del brand, e altri particolari del suo aspetto fisico, non descritti nella poesia, derivavano da vita vissuta: nella realizzazione del personaggio ci sono tratti di un caro amico di Sundblom, che a quanto pare gli ha dato i giusti suggerimenti per portare a termine un lavoro di sicuro successo.
Da allora, infatti, nessuno si è più sognato di immaginare Babbo Natale in maniera diversa: abito rosso, corporatura robusta, guance paffute e sorriso bonario rappresentano un must indiscusso, non solo perché ben riuscito, ma perché fa parte della nostra storia e delle tradizioni che ci legano al periodo incantato dell’infanzia.

E, Coca-Cola o no, nessuno mai potrà portarcele via.