Clubhouse su Android anche in Italia
L’attesa è finita, da venerdì pomeriggio il social network dedicato ai podcast sarà scaricabile da Android in Italia e in tutto il mondo
La notizia dell’arrivo di Clubhouse su Android, e quindi la possibilità di scaricare l’app basata totalmente su voce e podcast anche al di fuori di iOS, era arrivata solo pochi giorni fa ed ora ecco il tanto agognato aggiornamento.
Se, infatti, prima si sapeva solo che sarebbe stata fornita una versione beta disponibile esclusivamente negli Stati Uniti, con conseguente delusione per chi aspettava impaziente da questa parte dell’oceano, ora abbiamo una data valida anche per l’Italia.
La versione Android, dunque, è quasi pronta e presto sarà disponibile sui dispositivi di chiunque vorrà scaricarla e finalmente conoscere il social network di cui parlano tutti.
Non si tratta di un pettegolezzo ma di un annuncio che arriva dalla stessa software house, che sta mettendo a punto gli ultimi dettagli ma ormai è quasi pronta.
Domani altri tre Paesi potranno effettuare il download da Android, e si tratta di Giappone, Brasile e Russia, poi venerdì mattina toccherà a Nigeria e India, ma nel pomeriggio, sempre di venerdì, 21 maggio, approderà dovunque e quindi anche in Italia.
Tutti contenti? Non proprio, perché, anche se il download sarà concesso a chiunque vorrà effettuarlo, l’accesso e l’iscrizione veri e propri rimangono ad inviti e riservati solo ai maggiorenni.
Questo rappresenta per molti uno zoccolo duro difficile da abbattere ma responsabile dell’andatura col freno a mano che sta subendo Clubhouse nelle ultime settimane. Se, infatti, l’accessibilità non verrà ampliata, per intenderci se ancora si dovrà attendere un invito da chi è già partecipante, in tanti continueranno a storcere il naso circa la durata e il futuro di questa piattaforma.
Ma Clubhouse non vuole omologarsi agli altri social, in nessun modo e in nessun caso, anche se noi mettiamo le mani avanti e aggiungiamo…per ora.
Sappiamo che è stato respinto un tentativo di acquisizione da parte di Twitter, sia perché per ora non vuole mettersi in vendita, forte di una valutazione di quattro miliardi di dollari che potrebbe crescere ulteriormente, sia perché il progetto di evoluzione dell’app è ben chiaro nelle menti dei suoi fondatori e una vendita ne devierebbe il percorso.Per ora non possiamo prevedere se si tratti di una mossa vincente, ma stiamo alla finestra ad aspettare nuovi sviluppi, in molti sensi.
Ci chiediamo, come tutti, se e quando Clubhouse rinuncerà all’accesso ad inviti, e quali nuove funzionalità verranno proposte, dopo l’arrivo su Android. Si sa, in queste circostanze le novità non sono mai sole, e sicuramente arriveranno presto novità. Che tutti i social cercheranno di adottare ed imitare, come è già accaduto con le stories e gli audio su Facebook e Instagram.
I detrattori e gli scettici ci sono ancora, e crediamo che ci saranno sempre, indipendentemente dalla concorrenza.
I punti deboli imputati a Clubhouse sono, tra gli altri, l’impossibilità di seguire il social da chi ha problemi di udito, e in questo caso ci si chiede se e quando si provvederà ad un supporto che generi automaticamente sottotitoli, che potrebbero dunque aggirare la criticità e aumentare la fruibilità.
Altra caratteristica poco amata è stata la frammentarietà nella distribuzione, voluta comunque dalla stessa società. Se solo dopo un anno Clubhouse arriva su Android non è per un errore tecnico o per una mancanza, ma per una decisione consapevole e ben pensata. Ma è stata vista come una scelta snob, e ad avvalorare questa teoria c’è ovviamente l’accesso ad inviti.
Nei prossimi mesi, se non settimane, vedremo se ciò avrà un effetto boomerang sui download o se, al contrario, ci sarà un’impennata che metterà a tacere qualsiasi congettura avversa.
Stay tuned!