Podcast: come sarà il 2024?
Finalmente il 2024 è arrivato, dopo un anno complesso per i dirigenti delle aziende che si occupano di podcast. Benchè, infatti, sarebbe un errore definire il 2023 negativo per il settore podcasting, è altresì certo che non è stato una passeggiata, soprattutto pensando al marketing e alla pubblicità.
I dirigenti dei podcast analizzano la situazione del settore
Steve Ackerman, vicepresidente e responsabile dei podcast globali di Sony Music Entertainment, ha voluto ricordare come il podcasting sia stato al centro di una serie di sfide nate proprio da una repentina crescita del settore, non sempre facile da fronteggiare.
Gli ha fatto eco anche Steve Lickteig, Executive Producer di CNN Audio, che si è soffermato sulla questione delle vendite dirette di annunci, divenuta davvero spinosa per l’industria del podcast, ma assolutamente indispensabile per poter compiere un ulteriore passo avanti. Se, da un lato, alcune azioni si sono rivelate troppo avanti rispetto alle intenzioni degli inserzionisti, Steve Lickteig ha spiegato l’importanza di essere lungimiranti, per dimostrarsi pronti ad accogliere le richieste quando si verificheranno.
Un altro Steve, ovvero Steve Raizes Executive Vice President of Podcasting & Audio di Paramount Global, ha confermato che, anche in questa nuova fase del podcasting, è bene soffermarsi sulla qualità e non sulla quantità, sfruttando le partnership e una migliore promozione della capacità unica dell’audio di portare la sicurezza del marchio agli inserzionisti.
La visione, a livello globale, rimane ottimistica, come ha spiegato Will Pearson, presidente di iHeartPodcasts. A confermarlo è l’arrivo di nuovi inserzionisti, che sicuramente saranno attratti dal podcasting ed avranno bisogno di essere affiancati per farsi largo in un settore per loro nuovo.
Gina Garrubbo, presidente e CEO di National Public Media, sussidiaria di NPR, ha affermato che le principali categorie pubblicitarie come finanza, tecnologia e B2B hanno rallentato quest’anno, ma stanno tornando, portandola a migliorare le sue prospettive sulla crescita dei ricavi pubblicitari dei podcast.
Ray Chao, SVP & General manager of Audio & Digital video di Vox Media, ha dichiarato che si concentrerà sulla diversificazione degli inserzionisti e delle categorie di annunci della rete di podcast di Vox. Dal canto suo, lo show true crime Criminal di Vox si prepara ad un tour che toccherà tredici città, organizzato per celebrare il suo decimo anniversario. E questa è una testimonianza di come il podcasting arriverà a manifestarsi in molte sfaccettature finora inesplorate, capaci di andare al di là del semplice feed RSS audio.
Sulla scia del cambiamento c’è anche Wondery, che sta pianificando di produrre più video ed estensioni social dei suoi podcast, oltre a merchandising ed eventi dal vivo il prossimo anno.
Nuovi prodotti in arrivo, ma la concorrenza è sempre più spietata
Tutti i dirigenti di podcast hanno dichiarato all’unisono che continueranno a investire nella produzione di contenuti e a lanciare spettacoli con nuovi talenti, con l’eccezione di Lickteig della CNN, che ha affermato che si concentreranno su spettacoli esistenti e verticali digitali per espandere la loro portata.
In effetti, i dirigenti sono unanimi quando si tratta di ammettere la difficoltà di creare nuovi prodotti di successo, soprattutto ora che la concorrenza è spietata, ma pare che la tendenza sia quella di concentrarsi in particolare sulle categorie bambini e sport.
Bryan Moffett, Chief Operating Officer di National Public Media, ha affermato che gli editori di podcast devono aumentare l’efficienza facendo di più ma con meno risorse. Riferendosi al podcast Book of the Day di due anni fa, dimostra che uno spettacolo così semplice si è rivelato efficace tanto da generare, attualmente, un milione di download al mese e ha quasi 300mila ascoltatori mensili.
Moffett e Lickteig della CNN hanno affermato che sta diventando sempre più difficile giustificare i costi dei podcast narrativi brevi e a tiratura limitata, poiché l’investimento di tempo di solito non ripaga in termini di entrate. E questo porta alla sfida più grande che i podcaster dovranno affrontare il prossimo anno: trovare un pubblico per i loro spettacoli.
More di Wondery ha dichiarato che il suo team ha deciso di prendersi più tempo per lanciare nuovi show l’anno prossimo, in modo da portarli sul mercato testandoli e vedendo se gli inserzionisti sono interessati, ponendo così le basi per una successiva partnership.
NPR aumenterà la frequenza con cui l’anno prossimo promuoverà i suoi podcast. Quest’anno la società ha avviato uno scambio di promozione incrociata con le 150 stazioni partner di NPR per i loro podcast, partnership che ha portato 65mila nuovi ascoltatori in tutta la rete, come ha dichiarato Moffett.
E poi c’è youtube…
C’è poi la questione YouTube, poiché la piattaforma ha annunciato l’intenzione di migliorare l’esperienza di ascolto dei podcast video esistenti sulla sua piattaforma, e questo è stato un obiettivo gradito dai podcaster, dato che molti di loro apprezzano la funzione di ricerca e la portata di YouTube che può aiutare le persone a scoprire i loro programmi audio. Questo diventerà probabilmente sempre più importante man mano che sempre più podcaster si diletteranno nella creazione di podcast video complementari da distribuire su YouTube.
Esiste la consapevolezza che YouTube possa compiere un salto notevole al fine di arrivare a monetizzare, e dunque supportare i propri podcaster in modo da far avere loro le medesime opportunità che attualmente vengono fornite da Apple e Spotify.
Ritornando alla questione delle inserzioni, che sicuramente terrà banco per tutto il 2024, il compito dei dirigenti è quello di persuadere gli inserzionisti sulle grandi potenzialità del podcast, in modo da portarli ad investire in maniera concreta e convinta. Ad oggi, infatti, il budget messo a disposizione rimane esiguo e ciò non permette di far emergere tutte le grandi potenzialità dell’adv via podcast.