Podcast al sorpasso su musica e social
I dati parlano chiaro: si trascorre più tempo ad ascoltare podcast e meno per streaming e social media
Dopo aver analizzato ieri, con il nostro precedente articolo, la ricerca State of Podcasting diramata da iHeartMedia, ci soffermiamo sui dati ottenuti con l’aggiunta di quanto raccolto da Critical Mass Media, agenzia canadese di progettazione di esperienze multimediali.
I risultati emersi dal sondaggio di Critical Mass Media
Ebbene, intervistando 500 ascoltatori americani di podcast di età compresa tra 12 e 54 anni, è emerso che il tempo trascorso ad ascoltare podcast sta aumentando considerevolmente, con una riduzione drastica, dall’altra parte, di tempo passato con lo streaming di video e musica.
A diminuire è anche la connessione ai social media, che quindi registrano un calo. Tra questi, spicca YouTube, non a caso ora impegnato in una massiccia campagna per incrementare la sua sezione dedicata al podcasting ed andare così incontro alle esigenze e alle tendenze del pubblico.
Ma non è solo YouTube a dimostrare qualche sofferenza, poiché anche Instagram e Facebook hanno rilevato un calo nell’ultimo periodo, confermato da quanto dichiarato dagli intervistati: ben un terzo di loro dedica meno tempo ai social per dedicarsi ai podcast.
Anche TikTok passa in secondo piano per il 38% degli interpellati, e sempre a vantaggio dei podcast.
L’unico canale a reggere bene il confronto e l’avvento dei podcast è la radio, soprattutto grazie all’audio on demand.
Cosa significa ciò? Semplicemente che il comparto audio gode di ottima salute, soprattutto grazie alla qualità alta dei contenuti che offre.
E il pubblico sta diventando sempre più esigente, poiché utilizza i contenuti audio per imparare e trovare intrattenimento di qualità, atteggiamento confermato anche da Hetal Patel, Executive VP di SmartAudio Insights & Analytics per iHeartMedia. Inoltre, a favorire il podcast rispetto, ad esempio, all’utilizzo di YouTube, è anche il suo aspetto multitasking, che permette di impiegare ed ottimizzare il proprio tempo, che spesso scarseggia nelle nostre lunghe giornate.
I dati emersi da State of Podcasting
Altri dati interessanti, questa volta raccolti dal nuovo rapporto State of Podcasting 2023 di iHeartMedia, mostrano come la crescita di pubblico e di tempi di ascolto riguardino tutte le fasce di età, benché il 43% di americani che ascoltano podcast su base giornaliera appartengano ad un’età compresa tra 25 e 34 anni.
Ma i numeri sono in aumento in quasi tutte le fasce d’età con circa un terzo delle persone da 35 a 44 e da 13 a 24 che riferiscono di ascoltare un podcast ogni giorno.
In controtendenza sono le fasce di età più mature, che probabilmente hanno risentito maggiormente del ritorno alla normalità post covid e quindi sono tornati ad avere pochissimo tempo da dedicare al tempo libero.
Come avevamo già accennato, sulla positività dei dati pesano molto le abitudini di ascolto di neri ed ispanici, poiché tra il 2020 e il 2022, la portata mensile del podcasting tra gli afroamericani è aumentata del 26% con oltre quattro su dieci (43%) che ascoltano podcast ogni mese.
Ancora più ragguardevole il passo avanti compiuto dagli ispanici, considerando che il loro ascolto è aumentato del 36%, che significa che un terzo di loro ascolta podcast ogni mese. È proprio questo dato che fa balzare gli ascoltatori di podcast in avanti rispetto agli utenti di Netflix. Ora, negli Stati Uniti, i primi sono in maggioranza rispetto ai secondi.
Concludiamo con un dato che spiega i motivi per cui gli utenti si avvicinano ai podcast: intrattenimento e informazione sono sempre i più citati ma, ad esempio, prestando attenzione alle risposte della Gen Z, una percentuale del 31% in più sostiene di ascoltare podcast per stare in compagnia, mentre per i Millennial aumenta del 27% la probabilità di accostarsi ai contenuti audio per essere più produttivi.