I podcast? Piacciono anche ai Boomer
Una ricerca condotta da Edison Research e NPR indica i boomer come una generazione dal grande potenziale, finora però sottovalutato
Spesso si parla di podcast associandoli alle generazioni più giovani, Gen Z e Millennials in testa. Ma siamo sicuri che le altre fasce di età siano estranee a questo fenomeno? Ovviamente no, poiché avevamo spesso rilevato l’aumento costante di ascoltatori di età compresa tra i 35 e i 55 anni.
A quanto pare, però, non è tutto, poiché un nuovo studio condotto da Edison Research e NPR dimostra come il mondo del podcasting stia sottovalutando le potenzialità di coloro che hanno più di 55 anni, i cosiddetti Boomer.
Lo studio sui boomer condotto da Edison Research e NPR
Lo studio si chiama Hit Play, Boomer! Podcasting’s Age 55+ Opportunity e vuole infatti mettere in luce il disinteresse, da parte del settore, nei confronti di questa generazione, che invece avrebbe tutti gli strumenti e anche l’interesse per ascoltare ed appassionarsi ai podcast.
Se da un lato l’ascolto da parte dei boomer non è cresciuto negli ultimi cinque anni complessivi, dall’altra occorrerebbe capire cosa è stato fatto per attirare la loro attenzione.
Ciò che manca, a quanto pare, è il giusto targeting, che finora non è stato attuato per catturare una fetta di pubblico che, invece, potrebbe garantire un considerevole aumento di ascolti.
Per ora si tratta di una ricerca che ha coinvolto l’audience americana, ma i numeri emersi sono interessanti. Partendo da 120 milioni di americani dai 12 anni in su che ascoltano podcast, si pensa che ne manchino almeno 30 milioni all’appello, tutti appartenenti alla fascia di età dei Boomers.
Questa stima è stata fatta tenendo conto dell’assiduità di ascolto dei gruppi più giovani, 35-55enni compresi. Chi sarebbe così sprovveduto da rinunciare ad un pubblico così vasto? Ora occorre però pensare a una strategia che possa coinvolgerli in prima persona, attraverso un processo studiato ad hoc che non sia solo un semplice riadattamento di quello utilizzato per le altre generazioni.
Cosa è emerso dallo studio
Ammesso questo, vediamo ora nello specifico cosa è emerso dallo studio, poiché offre spunti di riflessione interessanti.
Per chi avesse ancora dei dubbi, partiamo con un forte 70% di Boomers che è perfettamente a conoscenza dell’esistenza e del significato dei podcast, quindi meno della metà non ne ha mai ascoltato uno. Potrebbe sembrare ancora un segnale di squilibrio, ma se si pensa che più della metà di loro ascolta regolarmente qualche altra forma di audio online, si può intuire l’enorme potenziale se questo pubblico si accostasse al podcasting.
Gli strumenti sono regolarmente in loro possesso, dal momento che quattro su cinque possiedono uno smartphone e oltre il 60% possiede una smart tv. Bisogna a questo punto spingerli ad utilizzare i propri dispositivi anche per l’ascolto dei podcast.
I Boomer che ascoltano i podcast sovraindicizzano l’ascolto di podcast di notizie con un margine enorme e con margini più piccoli per i podcast di storia, religione e scienza. La chiave giusta potrebbe essere agire su due fronti: colmare il divario tecnico e rendere più facile l’ascolto dei podcast, ma anche trovare più percorsi dedicati ai loro argomenti preferiti.
Tra coloro che già sono ascoltatori di podcast, inoltre, è stato constatato che si registrano numeri molto alti per la pubblicità a risposta diretta e in particolare per gli appelli diretti relativi ai finanziamenti.
Questo fattore deve perciò essere tenuto in alta considerazione dagli inserzionisti ma anche dalle piattaforme, poiché una fidelizzazione simile potrebbe portare a abbonamenti, donazioni o altri modelli di finanziamento.
Susan Leland, direttore di NPR Audience Insights, ha dichiarato di aver partecipato volentieri alla realizzazione di questa indagine, perché, quando si tratta di comunicazione, non bisogna tralasciare nessuna fascia di età.
La sua mission, e quella di NPR, è fornire notizie, di informazione e di intrattenimento, che possano coinvolgere il pubblico su larga scala, quindi appartenente a tutte le fasce di età, passando ovviamente dal podcasting.
Noi pensiamo che si tratti di un obiettivo che tutte le piattaforme dovrebbero avere e l’inclusione dei Boomer, generazione abbondantemente rappresentata in tutto il pianeta, potrebbe portare ad una serie di vantaggi da entrambe le parti. Non sfruttare questa potenzialità, dunque, potrebbe far parte delle tante sfide da affrontare nel prossimo futuro.