Popecast, il podcast di Papa Francesco

Per il decennale di Papa Francesco arriva Popecast, il primo podcast papale

Un decennale che si rispetti deve essere celebrato con l’importanza che merita. Niente sfarzo, perché si tratta dell’anniversario del pontificato di Papa Francesco, ma una bella novità, di quelle inaspettate perciò piacevole e gradita.

Anche il Papa ha il suo podcast

Il Papa infatti ha inaugurato proprio ieri, 13 Marzo 2023, il suo Popecast, il primo podcast che vede un pontefice protagonista, realizzato con i media vaticani a Santa Marta con la collaborazione del giornalista Salvatore Cernuzio, di Vatican News.
Si tratta di un lungo e sincero colloquio in cui Papa Francesco, partendo dal 13 Marzo 2013, ricorda tutto ciò che ha dovuto affrontare, senza escludere i momenti più brutti e sofferti.

Anzi, si sofferma proprio su questi ultimi per ricordare ai suoi fedeli le cose importanti della vita e quelle che non dovrebbero accadere mai più, a cominciare dalla guerra.

I momenti più brutti? La guerra

Partendo dalle visite dei cimiteri militari italiani di Redipuglia e Anzio, e arrivando alla commemorazione dello sbarco in Normandia, ciò che sempre lo sconvolge dentro è lo stridore tra le celebrazioni dei capi di Stato e la consapevolezza che, per raggiungere tali vittorie e tale gloria, sono morti in migliaia, e che alle loro famiglie è rimasta solo una lettera e una medaglia.

Per questo, la parola chiave di Papa Bergoglio è sicuramente la Pace, oggi più che mai, con la guerra in Ucraina, che è solo l’ultimo tassello dopo che il pontefice è stato in Siria, in Yemen e in Myanmar, tutti luoghi in cui si sta svolgendo una guerra ormai a livello mondiale.

Papa Francesco nel suo podcast non si trattiene e da libero sfogo ai pensieri di amarezza e di rabbia quando emerge la consapevolezza che dietro le guerre ci siano interessi, che ci sia l’industria delle armi, che lui definisce diabolica.

Il momento più bello: l’incontro con i nonni

Il sorriso gli torna quando pensa ai momenti belli, uno su tutti l’incontro con gli anziani a Piazza San Pietro il 28 Settembre 2014. Anche lui si riconosce in tutti quei nonni provenienti da tutto il mondo che ha avuto la fortuna di incontrare e che hanno avuto il merito di fargli respirare serenità e saggezza.

Attraverso un viaggio lungo dieci anni, scandito dallo scorrere veloce del tempo, troppo pressante e troppo frenetico, da lui definito pressuroso, Papa Francesco indica quali sono i suoi sogni, o meglio, il regalo che vorrebbe ricevere per questo decennale.

Parole chiave: fratellanza, pianto, sorriso

Si riassume in tre parole, semplici ma di forte impatto: fratellanza, pianto e sorriso.
Cosa significano queste parole per lui? La prima è alla base della religione cristiana, poiché parte dal principio che siamo tutti fratelli, anche se ultimamente sembra un significato perduto, a causa di un tempo che forse per lui va troppo in fretta e non permette di cogliere il bello del presente e neppure il dolce ricordo dello ieri, ma è tutto proteso verso il domani, che però ancora non esiste.

A questa tendenza dipendono le altre due parole, perché spesso non si ha il coraggio di piangere e mostrare le proprie emozioni, ma neanche si trova il tempo per sorridere, e questa è la chiave per recuperare l’umanità.

Il messaggio a conclusione del suo Popecast è legato alla speranza, che non deve mai mancare, così come il buonumore, senza cui è impossibile vivere. Questa è la benedizione del Papa, l’augurio più bello per i suoi fedeli.

Per chi volesse ascoltare il podcast di Papa Francesco per intero, ricordiamo che è disponibile su Spotify.

IL COMMENTO DI PODCASTORY

Abbiamo chiesto un commento su Popecast a Davide Schioppa, CEO & Founder di Podcastory, che ha risposto così:

“Il podcast del Papa avrei voluto produrlo io. Almeno per guadagnarmi un posto in paradiso! Scherzi a parte, il fatto che il Vaticano arrivi ad utilizzare il podcast come strumento di comunicazione è un segnale importantissimo. Il fatto che il protagonista del podcast sia direttamente il Papa, è un fatto di ancora maggiore rilievo. Il podcast è un media intimo, che serve a veicolare messaggi in modalità one-to-one e, forse, è uno degli strumenti più potenti che la religione possa utilizzare per arrivare a toccare la vera essenza di chi ascolta.

Il Papa è indubbiamente il migliore testimonial che l’industria del podcast si potesse aspettare. “Popecast” e un progetto molto ‘pop’ e segna un vero e proprio sdoganamento del nostro media. Anzi, visto il tema, lo benedice e lo consegna alle folle!”